Se della Lancia Stratos conoscete molto se non proprio tutto, vogliamo oggi raccontarvi un pò di storia di San Martino di Castrozza.

“Il Paradiso delle Dolomiti” stava scritto sul fronte-spizio dell’organo ufficiale del “Comitato di Cura” di San Martino di Castrozza e Primiero, pubblicato negli anni tra le due guerre mondiali.

E proprio un paradiso deve essere sembrato, complice il relativo isolamento in cui la posizione geografica lo poneva, il superbo paesaggio della valle di Primiero a chi, venuto da lontano, a piedi o a dorso di mulo, lo portò alla ribalta, con racconti e diari di viaggio, nei circoli esclusivi dell’alpinismo europeo nella seconda metà del secolo scorso.

L’ avventura del turismo nella nostra zona inizia così, con quella che potremmo definire una “riscoperta” dato che la valle era stata già testimone, nei secoli passati, di avvenimenti storici non certo secondari, all’interno della compagine amministrativa tirolese.

Ma nei primi anni del secolo XIX l’ottica è mutata, grazie alla grande passione ed alla voglia di viaggiare che, sulla scia dei grandi artisti del mondo nordico, porta l’aristocrazia e la ricca borghesia europea a travalicare le Alpi per conoscere, studiare, analizzare e toccare con mano le bellezze artistiche e naturali d’ Italia.

Nel 1871, complici le spinte dell’apparato militare austro-ungarico, viene inaugurato il tratto della Imperial-Regia Strada che collega Primiero a Fiemme, valicando il Passo Rolle: è questo un momento fondamentale per l’ apertura della nostra località al nascente turismo, più che altrove di provenienza nordica. La località vede in quell’ epoca affacciarsi il turismo elitario ed aristocratico che già frequentava altre importanti località di villeggiatura.

Le biografie degli artisti, dei compositori, dei pittori, degli scrittori di fine ottocento, sono intercalate da frequenti vacanze in questi luoghi ameni, dove alla quiete ed all’ aria incontaminata si aggiungeva la frequentazione del “bel mondo” di allora: la principessa Stefania del Belgio, sfortunata moglie del Principe ereditario Rodolfo d’Asburgo, suicida a Mayerling, vi dimentica il recente lutto, Strauss vi compone la “Sinfonia delle Alpi”, Schnitzler vi ambienta in suo fortunato romanzo ” Signorina Else”, e Adolf Loos, uno dei più interessanti architetti d’Austria e d’Europa, nel suo volume “Parole nel vuoto”, cita le Pale per un umoristico paradosso.

L’intraprendenza dei primi albergatori, la professionalità delle guide alpine e la cura delle associazione e degli enti quali la Società Alpina Tridentini ed il Deutsch-Osterreichische Alpenverein, contribuiscono a farne una stazione tra le più ambite e ricercate del tempo, frequentata dai più bei nomi della nobiltà internazionale. Artisti, politici, militari degli alti vertici dell’esercito Austro-Ungarico ne fanno la meta delle loro vacanze estive.

Quello che San Martino offre ai visitatori è uno scenario di incomparabile bellezza: una conca naturale, circondata da boschi secolari e coronata da uno dei più arditi gruppi dolomitici. Una definizione di Gunther Langes, di alcuni anni più avanti, si spingerà a dire: ” Chi non ha mai visto San Martino di Castrozza non conosce le Dolomiti; qui il paesaggio dolomitico ha veramente raggiunto la sua massima perfezione”!

Il resto è storia d’oggi: lo sviluppo turistico ed urbano di San Martino di Castrozza e della valle di Primiero ha portato ad un mutamento impensabile fino a soli 40 anni fa. La recente nomina delle nostre montagne, le Dolomiti, a patrimonio naturale dell’umanità traccia il segno del futuro sviluppo delle nostre località, nell’ ottica di una riscoperta sempre più consapevole ed intelligente dei patrimoni che ci troviamo a gestire.

Sarà per noi un piacere ospitarvi a San Martino di Castrozza!